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ToggleCaso di relazione extraconiugale: separazione e addebito
Cosa significa addebito? L‘addebito viene dichiarato qualora si dimostri che il coniuge abbia violato gli obblighi derivanti dal matrimonio. Quando richiedere l’addebito in caso di separazione? Quali sono gli obblighi del coniuge? Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Con l’addebito, il coniuge, ritenuto colpevole della fine del matrimonio, perderà il diritto ad ottenere l’assegno di mantenimento e di succedere all’altro in caso di sua morte. Per questo motivo è importante per le parti in causa portare delle prove che possano di fatto evitare l’addebito. Vediamo allora del dettaglio quando l’addebito può essere effettuato: L’addebito dev’essere espressamente richiesto da uno dei coniugi e dev’essere giustificato da un’evidente violazione dei doveri che nascono dal matrimonio.
Violazione del dovere di fedeltà.
L’infedeltà deve essere stata la causa della crisi del matrimonio e non la conseguenza. Posso chiedere l’addebito se la relazione extraconiugale è antecedente alla crisi della coppia. Se vogliamo chiedere l’addebito della separazione al coniuge che ha una relazione extraconiugale, dobbiamo essere certi che detta relazione sia antecedente alla crisi matrimoniale. È importante che la parte che chiede l’addebito provi il nesso causale tra la violazione dei doveri coniugali del coniuge e l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza.
La parte che chiede l’addebito della separazione all’altro coniuge deve provare che la relazione extraconiugale risalga ad un periodo antecedente la crisi matrimoniale, non avendo rilevanza ai fini dell’addebito il tradimento posto in essere in un momento successivo alla crisi matrimoniale o comunque al momento in cui un coniuge rende noto all’altro la crisi del matrimonio. La difesa invece dovrà portare le prove che la coppia era già in crisi tramite foto o testimonianze e che quindi il tradimento sia avvenuto non come fatto scatenante ma come conseguenza.
Violazione del dovere di assistenza morale e materiale
Dal matrimonio non nascono solo vincoli di natura prettamente economica ma è importante che ciascun coniuge presti attenzione allo stato d’animo dell’altro, intervenendo in suo aiuto e sostenendolo nel momento del bisogno. Vi è dunque un obbligo di assistenza morale, di stare accanto al coniuge anche dal punto di vista psicologico e affettivo.
Mostrarsi disinteressati e indifferenti al coniuge è motivo di addebito della separazione, ma non solo, attenzione perché una sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito come debba essere condannato per maltrattamenti in famiglia il coniuge che si disinteressa dei bisogni affettivi dell’altro coniuge, se questa condotta è accompagnata da continue critiche, offese e vessazioni, fisiche o morali.
Violazione del dovere di collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione
Vivere nella casa coniugale non è solo un diritto ma è anche un preciso dovere, infatti ciascun coniuge non può allontanarsi da casa senza giustificato motivo. La normativa è molto chiara specificando come sia preciso dovere di ciascun coniuge vivere la casa coniugale con la propria presenza costante e attiva. Sarà solo il giudice che potrà, in sede di separazione dei coniugi, autorizzare li stessi a vivere separati.
Attenzione però perché se è vero che il coniuge non è legittimato ad andare a vivere altrove in costanza di matrimonio, è anche vero che il coniuge che resta non può cambiare la serratura, infatti in questo modo precluderebbe la possibilità del coniuge uscente a far ritorno nell’abitazione famigliare.
Quando contattare un legale
In caso di controversie di questo tipo, è sempre opportuno rivolgersi a un professionista che offre la sua competenza in tutte le fasi del processo. L’ avvocato Stefania Perillo si occupa di affiancare i privati, sia dal punto di vista civilistico che penalistico e in materia di diritto di famiglia per divorzi, separazioni e addebiti.